Silvana Quadrino torna in libreria con Sembravano Così Felici: novitainlibreria.it l’ha intervistata

Silvana Quadrino torna in libreria con Sembravano Così Felici: novitainlibreria.it l’ha intervistata

Silvana Quadrino, torinese di origini salernitane, è autrice di romanzi e saggi pubblicati da importanti editori e riviste, ha vinto  Premio Rapallo nel 1992 ed è uno dei nomi di punta della casa editrice UPPA, specializzata in testi a carattere scientifico e divulgativo sul tema della psicoterapia. Chairelettere ha recentemente pubblicato Sembravano Così Felici, un’antologia di racconti sul tema della crisi di coppia. Novità In Libreria è onorata di averla intervistata.

Sembravano Così Felici è un romanzo; perché hai deciso di tornare a cimentarti con questa forma letteraria ?


Da anni lavoro come psicoterapeuta delle coppie e delle famiglie e mi colpisce sempre il fatto che i motivi scatenanti di una crisi sembrano sostanzialmente gli stessi ma il modo con cui ogni coppia li affronta sono sempre diversi: volevo raccontare storie in cui molte coppie si possono riconoscere e seguire l’evolversi della crisi fino a una conclusione che non è mai prevedibile e rendere visibili i passaggi che accelerano la crisi o al contrario permettono di imparare, proprio dalla crisi, un modo di stare insieme più maturo e più consapevole.

Che tipo di libro è quindi?

Un libro misto di narrazione e analisi.

Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende

dei tuoi libri?


Ovviamente c’è la mia esperienza professionale, ma inevitabilmente anche echi delle mie vicende relazionali,che non sono dissimili da quelle dei personaggi del libro e da quelle dei lettori.

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

In fase di creazione e scrittura il rapporto con i lettori è “virtuale”, ovvero mi chiedo se quello che scrivo sarà comprensibile, disturbante, piacevole sul piano estetico e se tutto quello che scrivo è necessario, o se si può sintetizzare, perché un lettore vuole essere nella storia ma ne vuole assaporare il succo, non contorni inutili; poi c’è il rapporto con i lettori reali, quelli che mi scrivono dopo aver letto un libro, mi ringraziano perché gli è stato utile in un momento particolare della loro vita, li ha aiutati a fare chiarezza.

Silvana Quadrino
Silvana Quadrino

Quando e perché hai deciso di diventare una scrittrice?

Ho cominciato a scrivere a sette/otto anni: piccoli racconti per giornaletti per bambini, poesie per l’allora mitico settimanale per ragazzi Il Vittorioso, che lanciava ogni mese un concorso di poesie a tema: vincevo quasi sempre! Più tardi ho scritto articoli “di costume e attualità” per un giornale locale, l’Eco del Chisone e poi con quel piccolo curriculum di scritti e pubblicazioni mi presentai per un posto per un mestiere ancora sconosciuto: il copy in una agenzia di pubblicità, l’agenzia Testa ma dovevo scegliere fra lavoro e prosecuzione degli studi, e finii per scegliere l’università.

Ho ripreso a scrivere nel 1982 con  un piccolo libro di critica satirica sulle mode dell’educazione sanitaria come rinuncia: Guadagnarsi La Salute (Editori Riuniti), seguito da un certo numero di saggi, pubblicati dal Pensiero Scientifico e nel 1990  un romanzo, La Torta Senza Candeline (Feltrinelli), su una mia esperienza con le famiglie di bambini con disabilità che vinse il Premio Rapallo nel 1992, cui fece seguito Più Che Una Figlia, (E/O1997).

Anche per Sembravano Così Felici è andata così?

La formula “mix” fra narrativa e riflessione psicologica mi ha creato difficoltà con gli  editori dei miei romanzi precedenti, che temevano di non incontrare i gusti del loro pubblico e anche gli editori di saggistica avevano analoghe perplessità; poi un’amica mi ha presentato Fazio, il Direttore di Chiarelettere, che aveva pubblicato alcuni suoi libri, ed è stata accoglienza immediata. Ho scritto il libro in pochi mesi ed è stato pubblicato con altrettanta rapidità.

Come definiresti il tuo rapporto con la scrittura?

Non potrei stare senza scrivere, penso per storie, spesso per sceneggiature: i miei libri sono molto “visivi”, mi hanno detto spesso che sarebbe facile trasformarli in film e ci sono personaggi in attesa che aspettano che io abbia il tempo di farli vivere in una storia ma perché succeda una scrittura curata ed essenziale è fondamentale.

Quali sono i tuoi modelli letterari? A quali libri o scrittrici/scrittori senti di poterti ispirare?


Da bambina mi era vietato leggere perché mio padre, coltissimo uomo del sud e di educazione ottocentesca, era fermamente convinto che le donne non dovessero riempirsi la testa con la lettura, che avrebbe potuto far venire loro idee di emancipazione e indipendenza e così in casa non c’erano libri tranne nello studio di mio padre, commercialista, a disposizione di mio fratello, che credo non ne abbia mai sfiorato nessuno.

E’ facile conciliare l’attività di scrittrice con la vita di tutti i giorni?

No: ho sempre avuto una vita professionale e famigliare molto piena e impegnativa e ho imparato a scrivere “nei buchi” : posso lasciare a metà uno snodo di una storia, o un paragrafo di un saggio, a volte addirittura una frase se non sto trovando la parola giusta ma devo preparare il pranzo, rispondere a una telefonata di lavoro o a una mail urgente, mantenere un impegno con il mio compagno,  con una figlia, un nipote o un amico, e poi riprendere magari dopo due giorni con molta facilità. Nel frattempo la parte incompleta lavora nella mia mente, e spesso la parola giusta o lo snodo migliore mi sono venuti in mente mentre guidavo, o di notte.

Come ti descriveresti, come lettrice?

Quando ho potuto accostarmi alla lettura sono stata prima onnivora poi molto selettiva: apprezzo la buona scrittura e invidio la spettacolare scrittura di Simenon; oggi, purtroppo, non ho mai abbastanza tempo per leggere tutto quello che vorrei

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno

scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Credo sia fondamentale: il numero di libri che vengono pubblicati ogni giorno è enorme, i librai fanno una selezione drastica e la sopravvivenza di un libro negli scaffali delle librerie è breve, se non si tratta di bestseller;  scarterei, inevece,  le presentazioni pubbliche, perché non ci va quasi nessuno e si rischia di trovare solo amici e parenti…

Oggi in quali progetti sei impegnata?

Dal 2017 collaboro con UPPA, una casa editrice che pubblica una rivista per genitori e libri sull’educazione e sulla salute dei bambini e curo la rubrica “Lo spazio della mente”; con UPPA ho scritto due libri, Diventare Grandi Insieme (2019) e Si Fa Presto A Dire Nonni (2021).

E per il futuro?


Per l’editore UPPA sto preparando un romanzo grafico, in uscita l’estate prossima, insieme a un disegnatore spagnolo piuttosto noto: sarà una serie di storie a fumetti i cui protagonisti sono genitori alle prese con i problemi dell’educazione e della crescita dei figli, viste dalla psicologa a cui chiedono aiuto e consigli. Il libro sarà pronto per la prossima estate. Nel frattempo può anche essere che qualcuno dei personaggi in attesa di diventare protagonisti di un mio romanzo si faccia vivo e mi obblighi a scriverlo.

https://pensiero.it/autori/silvana-quadrino

https://www.istitutochange.it/shop

 

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