NOVITAINLIBRERIA.IT ha intervistato Vincenzo Corrado, autore di Un’Altra Mantova

 

 

 

Vincenzo, parlaci di te.

Sono nato a Catania ma vivo a Mantova, dove ormai da 12 anni, svolgo l’attività di cronista per La Gazzetta di Mantova. In passato ho seguito anche lo sport locale e la cultura. Attualmente, mi occupo anche dei canali sociali del giornale.

 

Quando e perché hai deciso di diventare uno scrittore?

Da quando ho imparato a farlo, ho sempre scritto. Ma da qui a pensare un libro ce ne passa: diciamo che dopo i 30 anni mi sono sentito abbastanza maturo per “produrre” qualcosa di interessante per i lettori. Le prime soddisfazioni sono arrivate a partire dal 2010 quando, con un articolo sui territori in guerra ho vinto la targa Athesis nell’ambito del Premio giornalistico nazionale Natale UCSI  e nello stesso anno sono stato uno dei vincitori del  Premio letterario 800 euro… forse! organizzato dalla Cgil di Mantova. Un mio contributo è stato pubblicato nel libro Dove sono tutti? Un diario collettivo della quarantena (Sometti, 2020) e poi mi sono cimentato nel giornalismo d’inchiesta con Vanessa Bocchi, con la quale ho pubblicato  5G E Il Complotto Maledetto. L’inchiesta che smonta tutte le fake news (Amazon, 2020). Nel  2021 pubblicherò il mio nuovo romanzo Cronache Di Quartiere per la casa editrice Scatole Parlanti.

 

 

Un’Altra Mantova è il tuo libro più recente: come è nata l’idea?

 

 

Ho scelto le storie che meglio potessero dimostrare un assunto ben preciso: a Mantova come in qualsiasi altro luogo è possibile osservare fenomeni universali, farsi un’idea di come gira il mondo. Dal punto di vista quantitativo succedono molte più cose a Londra o a New York, questo è ovvio, ma volevo rivendicare l’importanza della “provincia” intesa come pezzo di mondo vivo, popolato da persone illuminate e persone spregevoli, fatti positivi e altri disdicevoli. Vorrei che dopo aver letto “Un’altra Mantova” qualcuno pensasse: “Forse dovrei stare più attento a ciò che succede sotto casa mia, nel mio quartiere o nel paese vicino e smetterla di pensare che il meglio accada sempre da un’altra parte”.

 

 

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

Per lavoro sono abituato ad avere feedback quotidiani per ciò che scrivo, sul giornale: il rapporto con chi legge un mio libro è totalmente diverso, ovviamente meno frequente ma più profondo. Ciò che in questi mesi mi ha colpito maggiormente è il fatto che ogni singolo lettore interpreta diversamente, secondo la propria sensibilità, lo stesso passaggio, le stesse righe. Un’Altra Mantova è stato pubblicato in piena pandemia quindi per forza di cosa l’ho dovuto promuovere prevalentemente sul web. Si sta rivelando un’esperienza per certi versi sorprendente e molto stimolante. Una sfida. E i risultati sono stati molto positivi. Detto questo, non vedo l’ora di presentare il libro in presenza e di dialogare con chi ha letto il mio libro o con chi è interessato a farlo.

 

 

E tu, invece, che tipo di lettore sei?

Pessimo, perché sono incostante: infatti passo lunghi periodi leggendo pochissimo e altri divorando libri o di un determinato autore o su un singolo argomento.