novitainlibreria.it ha intervistato Valentina Milazzo, autrice de I Promessi Sposi Ai Minimi Termini

I Promessi Sposi Ai Minimi Termini è un’auto-pubblicazione di Valentina Milazzo, insegnante di sostegno in un liceo siciliano  che racconta il popolare romanzo di Alessandro Manzoni secondo un metodo da lei elaborato e perfezionato, ovvero la riduzione “ai minimi termini”, con linguaggio semplice, organizzato in periodi brevi ad alta leggibilità, corredato di immagini accattivanti, da poter anche colorare.

Come è nata l’idea di una versione “ad alta leggibilità” del capolavoro Manzoniano?

Il libro è nato dal lavoro in classe con una mia alunna e dall’esigenza di preparare una versione semplificata, essenziale del romanzo: ho così costruito un testo ad alta leggibilità, completo di esercizi per la comprensione e la verifica, poi ho chiesto a una giovane e talentuosa illustratrice, Alida Pintus, di creare immagini moderne, accattivanti, da poter essere anche colorate.

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

Cerco di mettermi nei panni e nella mente dei miei alunni più fragili e creare per loro attività originali attraverso le quali possano apprendere con leggerezza anche i contenuti più complessi.

Come è stata accolta dal pubblico una pubblicazione così particolare?

La pubblicazione e la divulgazione del libro mi ha spalancato le porte di un pubblico molto ampio: colleghi, dirigenti scolastici, mamme di studenti con disabilità, stranieri alle prese con lo studio della lingua italiana: ho venduto copie in Giappone, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Spagna, Germania. Alcuni mi chiedono di visionare contenuti in anteprima o suggerimenti per utilizzare il libro in classe in modo inclusivo. Molti mi hanno ringraziato perché non esisteva uno strumento simile e mi hanno incoraggiato a lavorare ad altri progetti. Alcune dirigenti scolastiche mi hanno invitato a presentarlo attraverso un webinar, in Sicilia e a Roma.

Hai seguito dei modelli, nell’ideare il libro?

La mia fonte di ispirazione sono gli insegnanti che hanno contribuito a diventare l’insegnante che sono; ricordo ancora una docente di inglese che mi chiese di inventare un esercizio di grammatica. Allora mi sembrò un compito impossibile, adesso è il mio pane quotidiano.

E’ facile conciliare l’attività di scrittrice con la vita di tutti i giorni?

Scrivo per necessità, fa parte del mio dovere quotidiano di preparare materiale didattico per i miei alunni, quindi  la motivazione è sempre alta, tuttavia produrre materiali qualitativamente elevati richiede sacrificio e tempo.

Come ti descriveresti, come lettrice?

Sono stata un’avida lettrice da ragazza, quando la lettura era uno dei pochi passatempi consentiti. Adesso preferisco “consumare” in fretta i libri che scelgo, per cui preferisco racconti o libri capaci di tenermi “incollata” alla pagina, da divorare in pochi giorni.

Come sei arrivata alla pubblicazione del tuo libro?

Inizialmente avevo scelto e proposto il mio lavoro a un grosso editore che, dopo aver dimostrato un forte interesse, mi ha congedato per avere già esperti dedicati a questo tipo di settore. La mia ambizione mi ha portato quindi a dire: “o quello, che è il migliore, o faccio da me”, per cui ho deciso di auto-pubblicare il mio libro, chiedendo l’aiuto dei miei figli nella realizzazione tecnica. 

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Sono rimasta piacevolmente sorpresa dal potere del passaparola attraverso Facebook, grazie al quale ho già raggiunto risultati molto apprezzabili nella diffusione del mio libro.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Sto lavorando alla riduzione “ai minimi termini” della Divina Commedia, testo che servirà alla mia alunna l’anno prossimo, quando frequenterà la classe terza di un liceo.