novitainlibreria.it ha intervistato Riccardo Gandolfi, in occasione del suo esordio nella narrativa con il romanzo La Regina, La Torre, L’Alfiere
Riccardo Gandolfi è nato a Pracchia e ha esordito nel 1994 con una raccolta di poesie intitolata Autothanatografia (Edizioni L’Autore) seguito dal saggio Per una Nuova Assemblea Costituente (Joppolo Editore , 1996)
Da poco ha esordito nella narrativa con il romanzo La Regina, La Torre, L’Alfiere (Porto Seguro, 2022). Novità in Libreria l’ha intervistato.
Com’è nata l’idea alla base de La Regina, La Torre, L’Alfiere?
Ho iniziato a lavorare su questo progetto mentre seguivo alcuni corsi di scrittura creativa e dovevo scrivere un racconto che seguisse le tappe del cosiddetto “viaggio dell’eroe”, secondo i principi di Vogler: decisi di ambientarlo durante gli anni della Grande Guerra e mentre mi documentavo, ho approfondito alcuni aspetti della società dell’epoca, dalla considerazione riservata alle maestre alla moda dell’esoterismo, e alla fine ho deciso di ampliare il racconto e farne un romanzo.
Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?
Non so se per tutti coloro che scrivono esista una correlazione stretta fra esperienza personale e scrittura, ma io ho suddiviso la mia anima in tanti pezzetti, grandi o piccoli, e li ho distribuiti fra i personaggi del romanzo. Anche la vita in un piccolo paese di montagna, la ricerca di una via di fuga dal conformismo, l’amore per lo studio e la scienza sono riferibili al mio vissuto.
Che tipo di scrittore sei?
Ho iniziato scrivendo poesie molti anni fa, sono passato alla narrativa perché mi consente di esprimere meglio il mio pensiero, le mie aspettative e mostrare qualche cosa di me: scrivere è faticoso però è un piacere perché si ha la possibilità di manipolare la realtà del mondo che si descrive, inserendo nuovi personaggi imprevisti e plasmando il loro ambiente.
Come hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a seguire dei corsi di scrittura perché penso che sia fondamentale avere una base solida, in modo da poter offrire al lettore un prodotto adeguato e all’altezza delle aspettative.
Cos’è, per te, la scrittura?
Penso che scrivere abbia un effetto catartico e consenta di vivere molte vite.
Di solito lo si dice a proposito di chi legge, a maggior ragione questo vale per chi scrive.
Quali sono i tuoi modelli letterari?
Con molta umiltà, cerco di inserirmi nella strada tracciata da Valerio Massimo Manfredi ma anche da Carlos Ruiz Zafòn. Ho poi tratto ispirazione da I Malavoglia di Verga, da Fontamara di Silone e da Fenoglio.
E’ facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni?
Non è facile trovare il tempo di scrivere ma mi aiuta la tecnologia: esiste un software che offre un database dove inserire tutti i documenti consultati e costruire i collegamenti e gli intrecci fra i personaggi e i luoghi, così posso sfruttare ogni momento per elaborazione le trame senza dover, necessariamente, scrivere in maniera sequenziale.
Come ti descriveresti, come lettore?
Fino a qualche anno fa leggevo principalmente saggi, economici e storici, poi ho riscoperto i romanzi storici di Manfredi, Ken Follet, Umberto Eco. Leggo anche Silone, Calvino, Carrisi e i thriller degli autori scandinavi.
Insomma, penso di essere un lettore eclettico.
Come sei arrivato alla pubblicazione del tuo libro?
Tramite il supporto dei corsi di Scrittura Creativa mi sono occupato di scrivere e editare il mio libro, poi l’ho inviato ad alcune case editrici: avuto alcuni riscontri positivi e, alla fine, ho accettato la proposta di Porto Seguro Editore che ha effettuato un ulteriore lavoro di editing e correzione bozze e, alla fine, il libro è nato e spero cammini sulle sue gambe.
Come valuti l’importanza delle reti piattaforme di auto-pubblicazione?
Rappresentano un’ottima opportunità per gli scrittori esordienti ma non mancano i rischi perché, quando “te la canti e te la suoni”, rischi di non essere totalmente onesto nei confronti del lettore che paga per leggere il libro che hai scritto.
Perché tu non hai scelto questo modo di pubblicazione?
Volevo avere un’opinione di terzi sulla validità o meno di quello che ho scritto, perché non tutto ciò che viene pubblicato è sempre all’altezza delle aspettative del lettore, così come ciò che viene scartato può essere un’opera valida.
Ho preferito sottopormi alla valutazione di professionisti, lasciando a loro il giudizio sul mio lavoro.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Sto continuando a seguire corsi di scrittura creativa, approfondendo le tecniche e le “regole” che la scrittura richiede e sto lavorando a nuovo materiale: racconti e soprattutto il seguito de La Regina, La Torre, L’Alfiere . Spero di avere il romanzo completato entro la fine di quest’anno per poterlo pubblicare nella primavera del 2023.
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