NOVITAINLIBRERIA.IT ha intervistato Luca Seta e Marco Limberti, autori de Il Principe dei Sogni
Luca Seta, piemontese, è attore e cantautore: ha recitato nelle più interessanti produzioni cinematografiche e televisive degli ultimi anni come E guardo il mondo da un oblò, di Stefano Calvagna del quale è protagonista e le serie televisive Capri, Don Matteo, Rocco Schiavone e Bella da Morire.
Marco Limberti, regista e sceneggiatore fiorentino, ha lavorato con Giovanni Veronesi, Leonardo Pieraccioni, Massimo Ceccherini, Paolo Virzì, Renzo Martinelli e Vincenzo Salemme.
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Il Principe Dei Sogni (Nua Edizioni, 2021) il romanzo nasce dal desiderio di collaborazione tra i due, che hanno rielaborato un soggetto di Limberti risalente al 2005. Novitainlibrerisa.it li ha intervistati per voi.
Com’è nato Il Principe Dei Sogni?
Limberti – In origine, Il Principe dei Sogni era una specie di flusso narrativo, folle e meraviglioso, che Luca Seta aveva scritto nel 2005. Insieme abbiamo deciso quali fossero i punti di forza da conservare e lo abbiamo trasformato in un thriller soprannaturale.
Seta – Io sono abituato a scrivere di getto e anche la prima stesura del romanzo è nata in 12 ore: la struttura principale è rimasta quella, anche se l’apporto di Marco Limberti ha permesso al teso di trasformarsi e prendere le sue caratteristiche definitive.
Qual è il rapporto che avete con i lettori?
Limberti – Scrivere è un’ esperienza liberatoria, quasi terapeutica ma acquista un senso solo se le nostre emozioni vengono trasmesse ai lettori: alla fine, sono loro l’elemento più importante di un libro!
Seta – Ho sempre avuto un ottimo rapporto con i lettori, che possa incontrarli online oppure dal vivo: sono molto fortunato perché ho uno zoccolo duro di persone che sono davvero interessate a quello che scrivo. Alle presentazioni si crea sempre un’atmosfera magica.
Come avete deciso di diventare scrittori?
Limberti – Appena ho imparato a scrivere ho cominciato a raccontare storie: è una capacità che ho avuto fin da piccolo.
Seta – In realtà, non l’ho deciso… Anche per me è stata una cosa naturale, fin da piccolo: le parole arrivano da me e io non faccio altro che lasciarmi attraversare.
In che tipologia di lettore vi riconoscete?
Limberti – Io sono un lettore avido e vorace ma irregolare, perché non posso dedicare ai libri il tempo che vorrei anche se nella mia valigia un libro non manca mai.
Seta – Io vado a ondate e passo dalla bulimia all’astinenza letteraria: leggo un po’ di tutto, dalla poesia al fantasy, dai romanzi storici a quelli d’azione.
Come valutate l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?
Limberti – Le reti sociali e internet in generale offrono la possibilità di farti conoscere, specialmente se sei un esordiente ma ogni autore deve darsi anche da fare, diventando il
“rappresentante” delle proprie opere: i libri sono le nostre creature e ogni mezzo è valido, pur di assicurare loro un’esistenza felice.
Seta – Concordo. Apprezzo molto il ruolo delle reti sociali quando si tratta di far conoscere un’opera, che sia un libro o un album musicale: permettono di avere un contatto – virtuale prima, reale poi – con il pubblico. Grazie alle reti sociali i prodotti di qualità, anche se indipendenti, possono crearsi un mercato e una visibilità.
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