novitainlibreria.it ha intervistato lo scrittore ravennate Carlo Mascellani
Oggi facciamo la conoscenza dell’esordiente Carlo Mascellani, ravennate, autore de il Diario Di un Colibrì (Youcanprint, 2021), nel quale racconta la sua esperienza di volontario nella Protezione Civile.
Come è nata l’idea di scrivere un diario del tuo anno al servizio della Protezione Civile?
All’inizio del 2020 ho seguito un corso per la popolazione tenuto dall’associazione R.C.Mistral di Ravenna, la mia città, e che si proponeva di dare indicazioni su come comportarsi in casi di emergenza, oltre che fornire un po’ di informazioni sulla protezione civile in generale.
Mi sono reso conto che non sapevo molto sull’argomento e quando assieme a mia moglie ho deciso di iscrivermi, ho anche preso subito la decisione di tenere un diario del mio primo anno di attività come volontario; non avevo intenzione di farne un libro, anche perché non credevo che sarebbe stato per me un anno molto intenso. Quanto mi sbagliavo!
Già dopo alcuni mesi mi sono reso conto che questo diario poteva essere utile anche ad altre persone e pensavo di realizzare un blog dove mettere le mie partecipazioni ai servizi ma la quantità di materiale è diventata abbastanza corposa da pensare di farne un vero e proprio libro.
L’ultima decisione presa è stata quella di donare alla mia associazione la metà dei guadagni che avrei fatto con la vendita dell’opera.
Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?
Essendo io il protagonista, direi che è inevitabile che ci sia il 100% di me in questo libro.
Ammetto che in passato avevo pensato di scrivere un libro fantasy, ma senza mettere alcun riferimento a me o a persone che conosco. Poi questa idea è stata accantonata.
Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?
Sono sempre molto disponibile verso chi ha il coraggio di leggere quello che scrivo! Scherzi a parte, faccio sempre il possibile per rispondere a tutti quelli che mi chiedono qualcosa.
Quando e perché hai deciso di diventare uno scrittore?
Come ho scritto sul sito dedicato a questo libro io sono: “Scrittore per caso”. Anche se ho pubblicato un libro non mi ritengo veramente uno scrittore: forse se un giorno mi capiterà di pubblicare altre opere potrò rivedere anche questa opinione.
Quali sono i tuoi modelli letterari?
Non ho un vero ispiratore, forse perché non mi ritengo un vero e proprio scrittore.
È facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni?
Per realizzare questo libro non ho dovuto impegnarmi molto, perché era sufficiente scrivere quello che facevo, alla fine della giornata o magari il giorno successivo.
C’è voluto sicuramente più impegno per le correzioni e i vari aggiustamenti, dopo avere preso la decisione di fare un libro dal diario.
Come ti descriveresti, come lettore?
Leggo molto, mi capita anche di leggere più di un libro allo stesso tempo. Prediligo la fantascienza e il fantasy, ma non disdegno altri generi. Anche le opere divulgative mi piacciono molto e Piero Angela è sicuramente uno dei divulgatori che leggo più volentieri, ma il mio autore preferito in assoluto è Isaac Asimov. Ho tutte le sue opere e la maggior parte l’ho letta più e più volte.
Come sei arrivato alla pubblicazione del tuo libro?
Quando ho deciso di fare un libro dal mio diario, ho pensato molto a come procedere, perché, visto l’argomento di nicchia, ero già sicuro che difficilmente avrei trovato un grande editore che l’avrebbe accettato, mentre i più piccoli generalmente impongono all’autore l’acquisto di parecchie copie del proprio libro, perché provveda autonomamente alla vendita, senza una vera promozione.
Ho deciso, quindi, di provare l’auto pubblicazione, affidandomi però a qualcuno in grado di effettuare una distribuzione abbastanza capillare dell’opera. In questo modo ho potuto pubblicare il libro in tempi davvero rapidi e con costi abbastanza contenuti e il risultato è più che soddisfacente.
Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?
Nell’editoria classica c’è tutta una struttura che aiuta a promuovere sia lo scrittore che i suoi libri. Un indipendente invece deve arrangiarsi e lavorare molto per riuscire a farsi conoscere e le reti sociali sono il metodo più facilmente abbordabile, anche per i meno esperti.
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