novitainlibreria.it ha intervistato l’autore catanese Salvo Tosto
Salvo Tosto, catanese, è l’esordiente autore dell’antologia di racconti Tempo Instabile – Si Consiglia Imprudenza, appena pubblicato da Leonida Editore: la nostra redazione l’ha intervistato per farlo conoscere ai suoi nuovi lettori.
Tempo Instabile, si consiglia imprudenza è il tuo primo libro: come è nata l’idea che lo ha ispirato?
Fin dai primi tempi della mia vita da pensionato mi sono divertito a scrivere facezie, trovate umoristiche, battute e non scrivevo solo racconti divertenti, ma raccontavo anche di ingiustizie e soprusi e di un’umanità sofferente che premeva per essere raccontata, compresa, riscattata.
Il mio tempo interiore non era fatto solo di giorni luminosi e sereni, ma anche di giorni grigi o tempestosi che facevano emergere storie dolorose, proprio come l’instabile tempo meteorologico del titolo.
Ecco come è nato Tempo Instabile e perché alterna narrazioni umoristiche a storie problematiche e di denuncia civile.
Come hai deciso di diventare scrittore, a settant’anni?
Mentre provavo a scrivere il materiale che poi è diventato Tempo Instabile, non pensavo davvero a farne un libro ma lo facevo leggere a mia moglie e a mio fratello, per farli sorridere: sono stati loro due, separatamente, a suggerirmi di finalizzare le mie invenzioni in una raccolta di racconti.
Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?
Penso che uno scritto sia sempre il risultato dell’unione di esperienze personale e fantasie, speranze, desideri, timori insomma, di un vissuto interiore, anche se a volte lo spunto può venire da fatti di cronaca o da esperienze vissute da altre persone e di cui si è venuti in qualche modo a conoscenza.
Certamente nei miei racconti è presente l’intenzione di voler comunicare qualcosa di intimo: una riflessione, una denuncia civile, una satira, un valore etico, tutti elementi che si basano sui i miei valori e sul sogno di un mondo migliore, solidale, attento ai bisogni dei più deboli e rispettoso di ogni cosiddetta diversità.
Quali sono i tuoi modelli letterari?
Ho avuto una formazione classica che ammirava la complessità dei costrutti, l’utilizzo abbondante di figure retoriche, la realizzazione di periodi articolati, ricchi di incidentali, subordinate e correlative; in seguito ho scoperto la “semplicità difficile da realizzarsi” di Calvino, Sciascia e Fulvia Lisbona, che oggi considero i miei modelli.
5. Come sei arrivato alla pubblicazione del tuo libro?
Nella ricerca di una casa editrice disposta a pubblicare Tempo Instabile ho selezionato diverse ipotesi: ho scartato i grandi nomi, perché non riuscivo a trovare modo di contattarli, ma anche quelli dell’editoria a pagamento perché volevo qualcuno che apprezzasse i miei racconti fino al punto di rischiare.
Finalmente ho avuto due risposte positive e ho scelto la Leonida di Reggio Calabria, dove ho trovato un editore disponibile senza contropartite, più o meno occulte e uno staff competente e serio.
6. Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?
Fondamentale e determinante, oggi le reti sociali, soprattutto i canali a tema come Un Libro Tira L’Altro, sono l’unico modo che ha uno scrittore esordiente di farsi conoscere; anche le partecipazioni a programmi radiofonici o televisivi o le presentazioni “dal vivo” presso librerie, associazioni culturali, spazi comunali sono utili ma realizzarle comporta sostegni e difficoltà non indifferenti.
7. Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Una volta che si comincia a scrivere non ci si ferma più: è un’esperienza molto bella che consiglio a tutti, al di là dei risultati e della possibilità di pubblicare o meno, di vendere copie o no. Se ci sarà una pubblicazione successiva, dipenderà molto da come andranno le cose con questo primo libro ma comunque continuerò a scrivere per me, per i miei familiari e per i miei amici.
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