novitainlibreria.it ha intervistato Laura Rizzoglio, autrice de La Masca
Novità in libreria ha incontrato una scrittrice emergente molto interessante: si tratta della piemontese Laura Rizzoglio, che recentemente ottenuto il secondo premio del concorso Misteri d’Italia. Laura è l’autrice della Trilogia dell’Anima e dal recente La Masca (NPS, 2021); un mistery basato sul folclore piemontese
La Masca è il romanzo che ti ha imposta al premio Misteri d’Italia: è stato scritto per il concorso o era un’idea che avevi già?
E’ nato apposta per partecipare al concorso; l’idea di dare vita a parte dei racconti di mia nonna Angiolina è affiorata non appena ho letto il tema di fondo. A un tratto la trama si è dipanata nella mia mente e non ha più voluto andar via, sebbene avessi a mala pena un paio di mesi.
Qual è il tuo rapporto con i lettori?
Adoro interagire con loro, parlare di libri, di quanto abbia amato uno scrittore o un romanzo e di quanto invece sia stata delusa da un altro. Un loro messaggio è una carezza al cuore, ogni volta. D’altronde nasco come lettrice e mi perfeziono come scrittrice.
Perché hai deciso di diventare una scrittrice?
Non so neanche se l’ho deciso, probabilmente lo sono diventata e basta. Sentivo dentro di me l’insopprimibile bisogno di trasporre su carta l’idea di un paradiso alternativo, una saga fantasy ancora mai scritta, un messaggio importante da tramandare agli adolescenti, a mia figlia. Edenya è stato l’inizio. Da quel momento in avanti, scrivere è diventata la cosa più naturale da fare alla sera, prima di andare a dormire.
Come ti descriveresti, come lettrice?
Onnivora e costante.
Quali generi preferisci?
Adoro molti generi letterari, sebbene prediliga fantasy e thriller, non disdegno neppure gialli, narrativa, storici e di formazione.
Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per una scrittrice indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?
La definirei vitale: vl mondo dell’editoria oggi è molto complicato, perché tutti possono scrivere e lanciare sul mercato un prodotto, buono o pessimo e arrivare a una casa editrice è difficile, e dopo l’emergenza sanitaria la situazione è addirittura peggiorata perché ora molti editori non accettano più manoscritti.
Ci sono una marea di sciacalli, case editrici a pagamento, piccole realtà, che più che editori si possono chiamare stamperie: le reti sociali, in questo caos, divengono essenziali per farsi conoscere.
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