NOVITAINLIBRERIA.IT ha intervistato Giuseppe Scarimbolo, autore esordiente del romanzo Tiflis – Un giorno di pioggia (Europa Edizioni).
Parlaci di te: una piccola biografia
Mi chiamo Giuseppe Scarimbolo vivo a Bitonto e sono un ex sottufficiale della Marina Militare Italiana.
Com’è nata l’idea di Tiflis?
I tanti viaggi e le passioni mi hanno spinto ad ambientare il mio primo romanzo a Bitonto, città che ho imparato ad amare. L’idea del romanzo nasce casualmente dalla discussione su un articolo pubblicato nel periodico cittadino, che metteva in risalto l’uso, come discarica da parte di ignoti, del letto del Tiflis. Mi chiedevo il perché di questa mancanza di rispetto per un antico corso d’acqua in cui insistono, fra l’altro, importanti testimonianze storiche. Così ho iniziato a immaginare un racconto che permettesse ai lettori di interessarsi alla storia del Tiflis.
Come hanno reagito i lettori?
I più lo hanno trovato interessante. Altri si sono limitati a esprimere complimenti .
Qual è il tuo rapporto con la lettura?
Sono sempre stato un lettore appassionato e curioso: amo particolarmente “Pinocchio” di Collodi, il genio, che giocando con un pezzo di legno ha saputo mettere in evidenza diversi problemi sociali.
Come lettore, non mi fermo ad un genere ma amo spaziare tra testi che descrivono avvenimenti storici; saggistica o
grandi personaggi dell’arte pittorica. Se dovessi dare una preferenza direi il romanzo storico.
Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria.
Ritengo che oggi non si possa non tenere conto dell’influenza delle reti sociali e la tecnologia; per uno scrittore è indispensabile in particolar modo se pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria.
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