novitainlibreria.it ha intervistato Francesca Cappelli, in occasione del suo secondo romanzo L’Altra Anima Della Città
Nel giorno del suo diciannovesimo compleanno il giovane Elia viene aggredito da una vecchia: da quel momento inizia ad avere visioni di versioni alternative della sua città e a incontrare bizzarri personaggi che nessun altro vede… E’ la trama di L’Altra Anima Della Città (NPS, 2021), secondo romanzo di Francesca Cappelli, che abbiamo intervistato per i nostri lettori.
Che genere di romanzo è L’Altra Anima Della Città?
E’ un urban fantasy, ovvero una storia fantastica ambientata nel nostro mondo, il tipo di storia che mi piace esplorare, perché penso sia stimolante cercare altri mondi dietro quello che ci circonda.
Quali sono le sue caratteristiche?
L’Altra Anima Della Città ha un intreccio stratificato, con tante storie che hanno al centro il concetto di diversità; ci sono vite differenti, mondi differenti, città differenti e modi differenti di fruire della bellezza e della storia, e tutti hanno dignità.
Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?
Penso sia inevitabile mettere moltissimo di sé in quel che si scrive, anche se poi si rielabora il materiale e nel mio caso i riferimenti sono alle mie amicizie, al mio passato scolastico e ai miei interessi; anch’io, come uno dei protagonisti del romanzo, feci una specie di “patto col diavolo” ma per fortuna, esattamente come lui, ho trovato il modo di sciogliere il contratto.
Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?
A parte il fatto che mi imbarazzo facilmente quando qualcuno dice qualcosa di bello sulle mie storie, in genere ho sempre avuto interazioni davvero adorabili e stimolanti.
Quando hai deciso di dedicarti seriamente alla scrittura?
Ho sempre inventato storie e intorno ai nove anni ho capito che avevo così tanto amore per i libri da voler provare a scrivere anch’io.
Quali sono i tuoi modelli letterari ?
Nella mia formazione ci sono tantissimi grandi autori, ma se dovessi dire quelli a cui guardo di più, proprio a livello di ispirazione, probabilmente Stephen King, Neil Gaiman, Ellen Kushner. Negli ultimi anni anche Scott Lynch e Aislinn.
E’ facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni?
Ci vuole un po’ di impegno, e fa comodo la capacità di scrivere ovunque: io faccio viaggi in treno abbastanza lunghi per raggiungere il luogo di lavoro, quindi quello è uno spazio e un tempo perfetto, per produrre.
Quali sono i tuoi gusti, in fatto di lettura?
Leggo di tutto senza particolari limitazioni e provo volentieri cose nuove, anche se ho i miei generi preferiti, ovvero la narrativa fantastica e la saggistica sui temi legati al femminismo, alla lotta queer e alla decolonizzazione.
E’ stato difficile trovare un editore per L’Altra Anima Della Città?
Conoscevo NPS come associazione culturale e inoltre avevo letto libri e racconti degli autori che ne facevano parte, così mi associai e partecipai ad alcune fiere con loro: mi piacquero molto come persone e mi piacque la loro proposta editoriale, così non appena ebbi fra le mani un romanzo che corrispondeva alle loro linee editoriali, provai a inviarlo e ottenni la risposta positiva.
Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?
Penso siano fondamentali, insieme alla presenza a fiere ed eventi.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Ho un romanzo in cerca di editore e due in fase di revisione, inoltre vorrei scrivere ancora qualcosa sul mondo della magia fiorentina.
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