novitainlibreria.it ha intervistato Decimo Tagliapietra, autore di Risorgemia
Novità in libreria ha intervistato Decimo Tagliapietra, scrittore e musicista vicentino che di recente si è affermato come una delle voci italiani più interessanti nel panorama della narrativa di genere horror, classificandosi tra i finalisti dell’Asylum Horror Contest del 2020 e al Terni e Narni Horror Fest; uno dei suoi racconti brevi è stato selezionato per l’antologia Z di Zombie 2021, curata da LetteraturaHorror.it e nello stesso anno un altro suo racconto giallo approda in finale al MystFest-Premio Gran Giallo di Cattolica.
Risorgemia è il suo primo romanzo edito da Delos Digital – collana Horror Story – per l’edizione digitale, e da WeirdBook per l’edizione cartacea.
Decimo Tagliapietra è uno pseudonimo. Oltre al romanzo ha pubblicato un disco, Der Stereoskpische Mann, disponibile in tutte le piattaforme streaming.
Come hai deciso di affrontare il tema degli zombi nel tuo primo romanzo?
RISORGEMIA, di Decimo Tagliapietra
Risorgemia vuole essere un tributo a uno dei film horror che ha letteralmente segnato la mia adolescenza: Zombi, di George A. Romero. Lo vidi all’età di otto anni, in una serata afosa di luglio, all’insaputa dei miei genitori. La ricordo come una delle nottate più eccitanti della mia vita.
Quali sono, secondo te, le caratteristiche di un buon libro?
A volte mi chiedo se sia più importante la storia o il fatto che sia scritta bene. Servono entrambe le cose, naturalmente, ma una cattiva scrittura è decisiva nel giudizio finale del lettore. Risorgemia sta ricevendo molte recensioni positive, sia in merito alla storia narrata, sia per la scrittura che alcuni trovano fluida o scorrevole. Questo non può che rendermi felice. Quando si dà alle stampe un romanzo, si invita i lettori a cena in casa propria. Devono stare comodi, mangiare bene e poter bere del buon prosecco servito alla giusta temperatura, tra i sei e gli otto gradi.
Quando e perché hai deciso di diventare scrittore?
Non ho mai deciso di diventare scrittore ma fin dai primi anni di scuola ho percepito il bisogno di raccontare storie, con qualsiasi mezzo, che sia la voce, una penna, un computer, una telecamera, uno strumento musicale, per intrattenere ma anche, perché no, spaventare.
Quand’ero piccolo ho scoperto la letteratura fantastica e ne ho fatto il mio genere d’elezione.
Come si avvince e convince il lettore di horror?
Concentrandosi sull’atmosfera, ricercandola perfettamente affinche counichi angoscia e faccia sentire il lettore destabilizzato: sia che scriva testi o musica, è questa la cosa più importante.
Che tipo di lettore sei?
Sono un lettore vorace che sguazza in ogni genere e in ogni epoca. Non ho ricordi di essermi coricato per dormire senza prima aver letto qualche pagina di un romanzo.
Le nuove tecnologie hanno cambiato il tuo modo di leggere?
Negli ultimi anni, complice il lavoro che mi costringe spesso a lunghi viaggi in macchina, mi sono approcciato agli audio-libri: sono un buon compromesso, anche se a volte è un attimo perdere il filo della storia.
Qual è il tuo rapporto con le reti sociali?
Sono diventato social per costrizione ma preferirei impiegare il mio scarso tempo libero in altri ambiti, tuttavia devo ammettere che la rete è un mezzo molto potente per far conoscere la propria arte.
Ho la mia pagina Facebook e Instagram. Inoltre ho realizzato un bel sito dove raccolgo tutto le cose che faccio. Visitatelo! (www.decimotagliapietra.com)
Cosa c’è nel tuo futuro?
Nel mio futuro vedo molte parole e un sacco di note. Sto lavorando a un secondo romanzo (non è il seguito di Risorgemia, che a ogni modo ci sarà) e tra qualche settimana uscirà un racconto lungo con un nuovo editore. Non voglio anticipare nulla per quanto riguarda la trama, ma sarà ovviamente un horror con forti tinte pulp.
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