NOVITAINLIBRERIA.IT ha incontrato lo scrittore torinese Gualtiero Ferrari, autore di Zetafobia

Zetafobia Gualtiero Ferrari

NOVITAINLIBRERIA.IT ha incontrato lo scrittore torinese Gualtiero Ferrari che, dopo il successo di Zetafobia (Delosbook) –  romanzo fantascientifico col quale fu finalista al Premio Odissea nel 2018 –  torna in libreria con il seguito della storia che lo ha fatto conoscere al pubblico: Zetafobia 2 viene infatti pubblicato da Delosbook proprio nell’estate del 2021.

 

 

Parliamo un po’ di te: quando e perché hai deciso di diventare scrittore?

Anche se non ho mai intrapreso ufficialmente la professione, ho sempre scritto: ai tempi in cui giocavo a Dungeons&Dragons e Vampiri ne scrivevo le avventure che, anche se non sono romanzi, hanno trama e struttura, quindi la mia è stata un’evoluzione naturale.

Come è nata l’idea di dare un seguito a Zetafobia?

 

In realtà, il progetto Zetafobia prevedeva già tre volumi ma è stato il successo del primo capitolo della saga a convincermi a proseguire su questa strada e scrivere il seguito delle avventure di Domenico, Lucrezia e Sebastiano.

 

 

Qual è il tuo rapporto con i lettori?

 

Direi ottimo: il confronto con i lettori mi permette di crescere come autore e appena  sarà possibile cercherò di organizzare una presentazione dal vivo, così da poter incontrare di persona alcuni amici, non posso definirli solo fan, che mi seguono dall’inizio.

Che tipo di lettore sei?

 

Vorace. Leggo di tutto e di tutti i generi tranne il romance, quello proprio non riesco ma il resto lo divoro e quando un libro mi tocca l’anima, sono capace di finirlo in una notte.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

 

Senza le reti sociali, oggi il mio libro sarebbe una delle tante pubblicazioni dimenticate a impolverarsi  su uno scaffale in qualche oscura libreria, mentre la potenza dei social media  gli ha permesso  di essere conosciuto, letto e apprezzato; certo, le reti sociali rimangono uno strumento e devono essere usate con intelligenza e capacità, ma credo siano ormai  fondamentali per  tutti gli scrittori, dai grandi come dagli emergenti.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Sto già lavorando al capitolo conclusivo di Zetafobia.

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