novitainlibreria.it ha intervistato Massimo Berni in occasione del suo ultimo romanzo: La Classe Di F…erro
Massimo Berni, dopo La Cantina (auto-pubblicato, 2017) romanzo nel quale raccontava la fine degli anni 70 dal punto di vista della Disco Music, torna a occuparsi di quegli anni formidabili: ne La Classe Di F…erro (Pagliai, 2022), infatti, ricostruisce il percorso quinquennale della mitica sezione F, la classe che egli stesso ha frequentato, in un viaggio nostalgico e divertente.
Novità in Libreria lo ha intervistato.
Come è nata l’idea di raccontare gli anni della scuola superiore in un romanzo?
Durante il periodo di chiusura dovuto all’emergenza sanitaria ho ripreso e rafforzato i contatti con i miei compagni di scuola e – via zoom – abbiamo cominciato a vederci quasi quotidianamente, per circa 2 mesi, finendo sempre per parlare dei tempi della scuola e ogni volta qualcuno aggiungeva un particolare: io prendevo appunti e ho pensato di scrivere un romanzo che raccontasse gli anni delle superiori
E’ facile raccontare così tanto di se stessi e del proprio passato?
Non è semplice mettersi a nudo nel descrivere le proprie esperienze tramite i personaggi dei romanzi ma è stimolante e sono sicuro che anche il lettore si possa immedesimare in quelle vicende che ho cercato di raccontare con leggerezza.
A chi pensi piacerà di più il tuo libro?
Credo che tema della scuola possa toccare tutti.
Quando e perché hai deciso di diventare uno scrittore?
Non c’è un motivo ben preciso per cui ho
deciso di scrivere un libro: avevo voglia di trasformare in parole le mie emozioni.
Quali scrittori hanno avuto più influenza nella tua formazione?
Ho amato molto Giosuè Carducci e Luigi Pirandello.
Come descriveresti il tuo stile?
Ho cercato di adottare uno stile di scrittura chiaro e
incisivo ma anche ironico.
E’ facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni?
Direi proprio di si, per me costituisce una valvola di sfogo ed è divertente.
Cosa ti aspetti da un libro, come lettore e come scrittore?
Mi piacciono gli scrittori in grado di suscitare emozioni e descrivere situazioni e aspetti del proprio vissuto, penso che un lettore debba immedesimarsi nella storia aiutato da un un linguaggio scorrevole ma essenziale.
Come sei arrivato alla pubblicazione del
tuo libro?
Per caso, perché dopo aver auto-pubblicato La Cantina non pensavo di trovare un editore per il secondo titolo, invece
La Classe Di F…erro è piaciuto all’editore Pagliai, anche grazie alla copertina.
E’ stato difficile pubblicarlo?
Ci sono voluti circa 2 anni ma ne è valsa la pena perché ho avuto il tempo di coinvolgere una delle mie vecchie insegnanti e ho avuto il tempo di rivedere tutto il testo, attentamente.
Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?
La tecnologia è, oggi, un veicolo fondamentale per pubblicizzare un libro: le reti sociali permettono di raggiungere un vasto pubblico e incuriosire i lettori, dimostrandosi dei passaparola formidabili, che permettono anche di avere riscontri diretti e veloci.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Nel prossimo autunno conto di presentare La Classe Di F…erro presso alcuni istituti di scuola superiore.
Massimo, ho finito di leggere il tuo libro “La classe di F…erro”, mi sono emozionato. Sono nato nel 1949, abito nel Valdarno e per cinque anni sono venuto a scuola a Firenze, ho frequentato l’istituto tecnico industriale “Leonardo da Vinci” sezione meccanica. Leggendo il libro ho vissuto di nuovo i cinque anni, insieme ai miei colleghi e che raramente ci incontriamo per qualche cena.
Un caro saluto da Giovanni Bartolommei (email: alubat@libero.it)
Ciao Giovanni, sono contento di averti suscitato queste emozioni…un caro saluto Massimo Berni (massimo59.berni@alice.it)