Luca Vinotto è l’autore de L’Hurrita, lo abbiamo intervistato
Luca Vinotto, ligure trapiantato a Milano è l’autore emergente che conosciamo questa settimana: già collaboratore di riviste digitali quali Fatti Per La Storia e Storia In Network, è l’autore del romanzo storico L’Hurrita (Arpeggio Libero, 2022) primo volume delle Cronache Di Akkad e suo esordio letterario. Sul suo blog lucavinotto.org pubblica contenuti di approfondimento sulla Storia dell’antica Mesopotamia.
Come è nata l’idea alla base de L’Hurrita?
Gli appassionati del romanzo storico non me ne vogliano, ma l’idea iniziale era scrivere un fantasy. È nata intorno a un personaggio: volevo raccontare la storia di un uomo che conquistava un regno, attraverso le parole di un suo, ormai vecchio, compagno d’armi;la solita storia dell’eroe alla conquista del mondo ma poi, per caso, mi sono imbattuto nella figura di Sargon di Akkad e sono rimasto folgorato.
Ho capito che non avevo bisogno di inventarmi un eroe, lui era già un personaggio magnifico e iconico, che attraverso una serie di avventure al limite dell’incredibile diventa Re, fonda il primo impero della Storia, rivoluziona il mondo, crea una dinastia con personaggi, anch’essi straordinari… Ho deciso di raccontarne le gesta attraverso le parole di un narratore fittizio, l’hurrita Akki.
Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?
Niente, si parla di un’epoca troppo remota per un parallelo con il nostro tempo e, anzi, volevo evitare che la mia mentalità, la mia etica frutto di migliaia di anni di storia, potesse inquinare il racconto.
Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?
Mi fa piacere conoscere le loro impressioni e i commenti positivi ma preferisco quelli critici, anche impietosi. Sento il bisogno di crescere e ho tanto da imparare.
Come mai hai deciso di scrivere un libro?
Mia moglie mi ha convinto a scrivere le fiabe che inventavo per far addormentare i miei figli quando erano piccoli, ma non le ho pubblicate, perché una volta iniziato a scrivere ho preferito puntare su un romanzo.
Quali sono i tuoi modelli letterari? A quali libri o scrittori/scrittrici senti di poterti ispirare?
Per lo stile, amo quello asciutto di Hemingway e della Yourcenair. Per la capacità di far rivivere epoche lontane nella Storia, il Ken Follet de “I Pilastri della Terra”. Per la potenza dei suoi personaggi, Cornwell.
E’ facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni?
Per niente. Le mie priorità sono la famiglia e il lavoro, e trovare il tempo per scrivere è un’impresa, ma la passione aiuta a superare tutti gli ostacoli.
Che tipo di lettore sei?
Onnivoro: spazio dal romanzo al saggio, dalla fantascienza alla storia e all’attualità… Amo gli scrittori del XX secolo e i contemporanei ma non amo quelli del secolo XIX.
Come sei arrivato alla pubblicazione del tuo libro?
Arrivato alla quinta revisione del manoscritto, mi sono detto che o cercavo di pubblicare o lasciavo perdere, però non è stato facile: nonostante abbia lavorato per anni in amministrazione per Feltrinelli, la mia conoscenza del complesso mondo dell’editoria era superficiale e ho capito presto che le grandi case editrici non sono interessate a ricevere materiale da parte di chi pubblica per la prima volta e che è un mondo pieno di gente che vuole guadagnare sul tuo progetto, agenti ed editori che chiedono un contributo in denaro per aiutarti.
Io ho preferito un’altra strada, più difficile ma più appagante, quella di un editore disposto a credere nel mio romanzo al punto da scommetterci i propri soldi e con Arpeggio Libero è scattato un feeling che mi ha fatto sentire a casa, tra amici. Ho smesso di cercare e ho iniziato un entusiasmante percorso con loro che ha portato alla pubblicazione de “L’Hurrita”.
Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?
Fondamentale. Il numero di nuovi titoli pubblicato ogni anno è talmente elevato che il canale tradizionale, quello delle librerie fisiche, è intasato: nessun libraio è in grado di leggere tutto e farsi un’idea di cosa vale veramente la pena proporre ai clienti, per cui finiscono in evidenza solo i titoli dei grandi editori , mentre Amazon lavora promuove chi già vende di più; chi pubblica con piccoli editori o in proprio deve ricorrere alle reti sociali e al web per farsi conoscere dai lettori. Non è certo facile!
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
L’Hurrita è il primo romanzo di una serie che vuole far conoscere un periodo straordinario ma dimenticato della Storia, quello della Mesopotamia dei primi imperi. Ho già materiale – da rivedere e amalgamare – per i prossimi due romanzi, vorrei dedicarmi a questo progetto.
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