L’intervista a Lisa Brondi: Agente AY203 è il suo esordio letterario

L’intervista a Lisa Brondi: Agente AY203 è il suo esordio letterario

Lisa Brondi, carrarina, è l’autrice emergente del thriller  Agente AY203 (EBS Print, 2022), una storia che intreccia elementi d’azione e romantici.

Conosciamola insieme.

Come è nata l’idea alla base del tuo libro?

Agente AY203 è il mio primo romanzo, avrebbe dovuto essere un racconto breve scritto in un pomeriggio piovoso ma poi ha preso decisamente una strada diversa! Una volta terminato, ho deciso di auto-pubblicarlo e adesso sto pensando a un seguito.

Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?

I miei personaggi e i ruoli che ricoprono sono, naturalmente, frutto della mia fantasia: tuttavia devo ammettere di essere partita da una “base sicura” perché, in ognuno di loro, ho inserito caratteristiche di persone che, a vario titolo e non per forza positivamente, mi sono vicine.

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

Mi piacerebbe molto scambiare opinioni e riflessioni con loro, e cerco di farlo con tutti quelli che mi contattano dopo aver letto il libro: creare un rapporto, anche a distanza, è possibile!

Quando e perché hai deciso di diventare una scrittrice?

Non ho né scelto, né deciso: è stata la mia stessa natura a portarmi a raccontare: credo che la passione per la narrativa, da sempre condivisa nella mia famiglia, sia stata il motore di tutto.

Lisa Brondi

A quali libri o autori senti di poterti ispirare?

 Sono cresciuta con i romanzi di Patricia Cornwell, ho  amato alla follia Giorgio Faletti che ha segnato il mio modo di dare un volto al “male” e l’enigmatica Elena Ferrante: da lei ho imparato a dare spazio alle riflessioni e a far parlare i personaggi per mezzo delle loro stesse azioni.

È facile conciliare l’attività di scrittrice con la vita di tutti i giorni?

Per niente! Il lavoro e gli impegni assorbono la quasi totalità del mio tempo: vorrei averne molto di più, ma riesco a ritagliarne davvero poco per la scrittura e questo mi mette sempre di pessimo umore.

Come ti descriveresti, come lettrice?

Curiosa, esigente e… affamata! Ho sempre letto moltissimo: a parte gli immancabili classici della letteratura italiana e straniera, i miei libri “relax” sono preferibilmente di genere giallo.

Hai scelto di auto-pubblicare il tuo libro? Perché questa scelta?

Ritengo che l’auto-pubblicazione abbia molti  i vantaggi,  primo fra tutti la possibilità di farsi conoscere, in autonomia, dal pubblico, nonostante gli inevitabili problemi di logistica e distribuzione; certo, se si sceglie questa strada, va da sé che sia tu a dover seguire le vendite e la promozione, sfruttando la visibilità resa possibile dalle attuali tecnologie.

Quindi, come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

L’apporto delle nuove tecnologie è fondamentale ma rimane comunque difficile farsi conoscere, essendo le auto-pubblicazioni prive di quel senso di “garanzia di bontà” che fa sì che tutto ciò che esce dai grandi Editori sia automaticamente un ottimo prodotto.

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