Intervista a Stefania P. Nosnan, autrice di Sangue agli Dei
Stefania P. Nosnan è la scrittrice udinese che ha da poco pubblicato Sangue agli Dei (Bertoni, 2023) un giallo ambientato in una riserva Navajo, da un’idea che le è venuta mentre attraversava il difficile periodo dell’emergenza sanitaria; alla sua ottava pubblicazione, l’autrice de La Bicicletta Nera (Bertoni, 2018) e Una Salita Per Amore (Bertoni, 2019) si racconta alla redazione di Novità In Libreria.
Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?
Abbastanza, come credo sia per molti altri scrittori: sicuramente c’è molto delle persone che mi circondano, perché ritengo che catturare esperienze, carattere e fisionomia di persone a me conosciute renda i protagonisti più veri e vivi.
Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?
Mi piace interagire con loro e sapere le loro impressioni di lettura. Questo succede specie durante le presentazioni, c’è uno scambio di esperienze e idee, a volte anche qualche spunto per un prossimo romanzo.
Quando e perché hai deciso di diventare una scrittrice?
Nel 2016 avevo una storia vera e ho voluto farla conoscere: ero titolare di un bar, un cliente affezionato iniziò a raccontarmi la storia della sua famiglia, emozionandomi molto, così gli chiesi il permesso di scriverla e poi pubblicarla ed è nato il romanzo La Bicicletta Nera .
Quali sono i tuoi modelli letterari? A quali libri o scrittrici/scrittori senti di poterti ispirare?
Il mio modello è Hannah Arendt, perché ritengo che il suo pensiero filosofico abbia influito notevolmente sulla mia visione storica e ha contribuito a farmi capire determinate dinamiche totalitariste; per scrivere un romanzo ambientato durante la Seconda Guerra mondiale c’è bisogno di molta ricerca ma anche di rinnegare forme moderne di pensiero, così da rendere la scrittura e l’ambientazione più reali.
Adoro anche Ken Follett, James Patterson e Agatha Christie, sono autori che amo leggere e mi rilassano.
E’ facile conciliare l’attività di scrittrice con la vita di tutti i giorni?
Devo dire di sì, ma ci vuole programmazione: io ho tutto sotto controllo e un buon calendario.
Come ti descriveresti, come lettrice?
Come lettrice pecco un po’, al momento faccio fatica a ritagliare del tempo per tutti i romanzi che aspettano di essere letti, dando precedenza ai libri di autrici che devo presentare in libreria; comunque, di solito leggo un libro alla volta per non fare confusione; voglio assaporare la storia.
Come sei riuscita a far conoscere i tuoi libri?
Io mi sono affidata a un ufficio stampa che mi segue passo per passo ed è un aiuto non indifferente: è una spesa che va pensata bene, ma i risultati ci sono.
Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?
L’influenza dei canali sociali e della tecnologia è importante e ritengo che un autore debba mettersi in gioco e non aspettare che il suo lavoro decolli da solo, perché non succederà.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Prossimamente uscirà un romanzo sul mio amato Friuli, ma per il momento posso dire solo che c’è la copertina nulla di più.
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