Intervista a Olivia Ninotti, autrice dei romanzi con protagonista la Gatta Luna
La gatta Luna, protagonista dei romanzi di Olivia Ninotti, è tornata in libreria con Sembrava Un British, Invece Era un Merdish – Vol 2 (Scatole Parlanti, 2023) e noi abbiamo volentieri fatto due chiacchiere con la sua brillante creatrice.
Perché dare un seguito alle avventure di Luna?
Un po’ per gioco piacevole, visto il riscontro positivo del primo libro, un po’ per desiderio di affrontare tematiche più complesse, come il cambiamento adolescenziale e la vecchiaia; inoltre, quando ormai il libro era terminato, mio padre è morto all’improvviso e ho sentito l’urgenza di trasformare il dolore in scrittura, così ho aggiunto l’argomento dell’elaborazione del lutto, però in pieno Luna-style: intelligenza, apparente cinismo e osservazione profonda.
Com’è cambiato, se è cambiato, negli anni e rispetto al libro precedente, il tuo rapporto con la scrittura?
Non è cambiato: leggo molto e scrivo in diverse forme, anche sui canali sociali, che frequento molto di più, perché alcuni contatti, ben selezionati, sono diventati miei amici, come Ettore Zanca che ha scritto l’introduzione del libro e Pippo Russo, che ha accettato di farne la prefazione.
E quello con i lettori?
Oh, quella è la parte più bella! La maggior parte di loro erano colleghi curiosi o gente che ha un gatto e per quello hanno acquistato il primo volume; poi il mix riflessione -ironia ha attirato anche lettori di altro tipo, perfino persone con il cane! Sono venuti alle presentazioni e hanno recensito il libro sulle reti sociali.
Ritieni che gli anni difficili che stiamo vivendo abbiano influito sui gusti e la sensibilità dei lettori?
Si, già da prima leggevamo poco e male, ma dai giorni della pandemia in poi la dipendenza dai mezzi di comunicazione è aumentata; io però spero che verranno tempi migliori…
Ritieni che la narrativa contemporanea possa soddisfare le esigenze dei lettori o trovi che manchi qualcosa all’offerta odierna?
L’offerta è molto ampia e vedo sempre tante protagoniste femminili in quei libri che vendono di più, forse perché le donne leggono di più? E’ comunque difficile trovare un libro scritto bene e non lo dico da scrittrice (so di non aver scritto “un clasico”) ma da lettrice appassionata e con un buon senso letterario.
E’ ancora importante leggere?
E’ fondamentale per imparare a scrivere: se non leggi,non puoi scrivere, ma oggi molta gente scrive senza leggere.
Ritieni che le nuove forme dell’editoria, (auto-pubblicazione, editoria a pagamento piattaforme o collettivi) posano essere un limite o una risorsa per uno scrittore?
È un discorso complesso, dipende dal tempo, dalla voglia e dall’obiettivo che uno scrittore ha. Sicuramente, l’editoria a pagamento non mi piace perché, se scrivi bene e sai come muoverti, riesci a pubblicare al di là di ogni pregiudizio, però non ci si può aspettare di esordire pubblicati da un grande editore…
Che consigli daresti a uno scrittore esordiente? Di leggere, di non mollare e di non pensare di diventare la nuova Rowlings. Il piacere e la determinazione non sono mai imitativi, ma personalizzabili.
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