Intervista a Cristina Guarducci, in occasione del suo ultimo romanzo Paul e Nina

Intervista a Cristina Guarducci, in occasione del suo ultimo romanzo Paul e Nina

Cristina Guarducci, fiorentina, residente a Prato è stata una delle autrici di punta dell’editore Fazi, per il quale ha pubblicato Mitologia Di Famiglia (2006), Nonchalance (2010) e  Malefica Luna D’Agosto (2015); è da poco tornata in libreria con il suo romanzo più recente, Paul E Nina (Edizioni Creativa, 2024), una complessa storia d’amore dai risvolti tormentati, ambientata a Parigi, città dove la scrittrice ha vissuto molti anni.

L’abbiamo intervistata.

Cristina Guarducci

Come è nata l’idea alla base di Paul E Nina?

Quando ho deciso di tornare in Italia e lasciare Parigi dove ho vissuto per circa trent’anni, volevo ricordare le atmosfere che mi sono care, rendendole lo sfondo di un romanzo dove anche i personaggi hanno le caratteristiche tipiche dei parigini contemporanei, persone dalle origini diverse, artisti dal passato complicato.
 

 Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?

Molto, perché i personaggi sono frutto dell’osservazione di me stessa e delle persone che conosco.

Chi sono i tuoi lettori?

Mitologia Di Famiglia e Malefica Luna D’Agosto sono romanzi nei quali è importante l’elemento fantastico che invece manca in Paul E Nina ma ho notato che tra i miei lettori ci sono quelli che preferiscono uno e quelli che amano l’altro.

Quando e perché hai deciso di diventare una scrittrice?

Non è una decisione, ho sempre amato scrivere ma solo di recente ho preso sul serio questa vocazione e ho avuto la conferma che è un’ attività molto importante per me.

Quali sono i tuoi modelli letterari?

Gli scrittori che ammiro sono innumerevoli, dai grandi classici del passato ai contemporanei, da Tolstoj a Murakami, da Jane Austen a Emma Cline ma credo che l’ispirazione autentica avvenga in modo inconsapevole e che siano gli altri ad accorgersene; io, per esempio, scrivo di getto, senza fare piani e senza sapere dove andrò a finire e la fase di rielaborazione e riscrittura , poi, è molto lunga e mi capita di lavorare a più scritti contemporaneamente. 

È facile conciliare l’attività di scrittrice con la vita di tutti i giorni?

In questo momento in cui non ho un altro lavoro e i miei figli sono grandi, sì; prima era più complicato perché sono una donna mediterranea e la famiglia veniva sempre al primo posto.

Che tipo di lettrice sei?

Da giovane ho letto veramente di tutto ma ora  sono diventata più selettiva e mi capita di abbandonare un’opera se non mi piace. Non sempre è una buona idea.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Sono importantissime per farsi conoscere e diffondere la propria opera ma non è facile capire come gestirle.

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