Intervista a Corrado Mancini autore de: Senza aria – Quanto e come un virus ti cambia la vita

Corrado Mancini (Gravedona, 1969) alla soglia dei 51 anni viene colpito dal Covid-19. Questo evento mette a dura prova la sua vita e scuote quella della sua famiglia. Sopravvissuto a questo terribile nemico, decide di scrivere un diario, per non dimenticare e per testimoniare la sua storia.

Prima di essere uno scrittore chi è Corrado Mancini, si presenti al pubblico?

Sono un 52enne, sposato dal oltre 26 anni con mia moglie Barbara, padre di Simone ed Elisa di 20 e 13 anni, un brav’uomo si potrebbe dire, che ogni giorno si alza presto e si dedica al suo lavoro per il bene della sua famiglia. Mi contraddistingue una fede profonda, che è sempre stata presente nella mia vita, sino dall’adolescenza. 

Il suo è un libro testimonianza di cosa parla?

Nel mio libro racconto la sofferenza della malattia, le giornate interminabili, la solitudine e di come il Covid riesca a metterti a dura prova sino a schiacciarti. Racconto anche dell’amicizia, dell’amore e di come la fede possa cambiare le cose.

Prima di ammalarsi di Covid cosa pensava in merito a questo virus?

Prima della malattia non credevo troppo a questo virus, pensavo fosse solo un invenzione per creare un clima di paura, per destabilizzare l’economia, un po’ come una guerra ma senza un nemico vero. Poi invece ho dovuto cambiare idea.

Cosa vuole dire quando scrive ‘Ora sono come in mezzo all’oceano ed io non so nuotare bene’?

Quando si è in mezzo al mare e non si vede la riva, si perdono le speranze, si cerca di stare a galla dando fondo alle proprie forze, consapevoli che se nessuno viene in nostro aiuto sarà difficile sopravvivere, e col passare del tempo è inevitabile che vinca l’acqua. Comunque, sul serio io non so nuotare bene e la mia paura più grande è proprio di annegare.

La sua esperienza le ha cambiato la vita, cosa sente di dire alle persone in merito a questo?

Vorrei solo dire, alle persone che leggeranno o meno il mio libro, di godersi la vita, di vivere ogni attimo a pieno, di non rimandare una telefonata ad un amico o ad un genitore, il domani è incerto, vivete l’oggi, adesso. Quando pensi che sia finita, ti accorgi di quanto hai da perdere, ma potrebbe essere tardi.

Se potesse tornare indietro cosa non farebbe?

Sicuramente proverei a non prendere il Covid, ma poi penso che tutto quello che mi è successo mi ha portato dove sono e quindi, forse rifarei tutto.

Ha intenzione di scrivere altri libri?

Nei miei pensieri l’idea è balenata, ma se succederà, sarà solo per condividere esperienze, che possano aiutare altre persone a trovare la motivazione per continuare a sorridere alla vita.

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