Intervista a Andrea Polo, autore di Storie di padri storie di figli
Andrea Polo ha vissuto in Sardegna, in Toscana e in Svezia per studiare comunicazione, infine si è stabilito a Milano: da 16 anni scrive di padri e figli, prima su Panorama.it, poi su Ilfattoquotidiano.it e adesso è in libreria col suo nuovo libro Storie Di Padri, Storie Di Figli, (Paesi, 2024) nel quale un padre racconta ai figli un’avvincente storia di famiglia. Lo abbiamo intervistato.
Un libro sul rapporto padri-figli: qual è lo spunto che ti ha convinto a scriverlo?
Nell’estate del 2022 è venuto a mancare mio padre e rimettendo in ordine il suo studio ho scoperto tante cose di lui e di mio nonno che non solo non conoscevo, ma nemmeno mai avrei potuto immaginare, raccontandomi tanti aspetti nuovi di mio padre che me lo hanno fatto capire meglio; volevo che i miei figli sapessero chi fosse stato veramente loro nonno e conoscessero la caparbietà con cui il loro bisnonno aveva trasformato la propria e la nostra vita. Quindi, molto semplicemente e quasi di getto, ho preso la penna in mano e ho cominciato a scrivere.
Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?
Ovviamente tanto, è la storia della mia famiglia raccontata senza filtri o licenze editoriali ma molti lettori mi hanno detto di averci trovato tanto anche della propria perché, in fondo, tutte le storie si somigliano e tutte sono differenti.
Una parte dei proventi del libro va ad una causa molto importante, ce ne parli?
Poche ore prima che nascesse il mio primo figlio, nella stessa clinica nacque Eleonora, una splendida bimba che fu la nostra prima compagna di stanza: furono giorni emozionanti e stringemmo amicizia con i genitori di Eleonora; purtroppo, anni dopo, una brutta malattia del midollo si portò via Eleonora ma il suo sorriso continua a vivere nei cuori di chi l’ha conosciuta ed amata e nei progetti della associazione dedicata a lei https://www.elemorezonlus.com/ che aiuta bambini in tutto il mondo. Il 10% dei diritti d’autore di “Storie di padri. Storie di figli” va all’associazione per costruire una sala sterile post operatoria in memoria di Eleonora. Eleonora è morta per un’infezione contratta dopo l’intervento di trapianto di midollo, proprio perché non esisteva una stanza sterile come quella che stiamo cercando di costruire. Tutto questo non deve più accadere.
Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?
Adoro interagire con chi legge i miei libri. Da marzo scorso, quando è uscito Storie di padri. Storie di figli ho fatto circa 25 presentazioni. In tutte quelle belle e affollate serate ho raccontato, ma anche molto ascoltato. Ed è stato bello ed arricchente.
Quando e perché hai deciso di diventare uno scrittore?
Non l’ho deciso e faccio fatica a considerarmi tale, però avevo un bisogno impellente di raccontare una storia che, parola dopo parola, è diventata un libro.
Che tipo di lettore sei?
Farò una confessione onesta: sono un pessimo lettore, mi annoio subito e molto facilmente, conto sulle dita di una mano i libri che mi hanno saputo tenere attaccato alla storia dall’inizio alla fine. .
C’è almeno un libro o un autore che ti abbia colpito o che tu possa considerare un modello al quale ispirarti?
I Malavoglia di Verga o la meravigliosa Julia Alvarez e il suo splendido Il Tempo delle farfalle e non mi stancherei mai di rileggere Io uccido di Giorgio Faletti. Considerarli modelli letterari, però, è decisamente azzardato.
E’ facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni?
Per lavoro viaggio molto e in viaggio mi piace scrivere, così una buona parte delle mie storie hanno visto la luce sui treni e sugli aerei. Se non facessi così forse non avrei mai il tempo di scrivere i miei libri. Chissà…
Come sei arrivato alla pubblicazione del tuo libro?
Mi trovavo a Roma per lavoro e pranzavo con un amico e una terza persona: per caso il discorso finì sulla storia di mio nonno che, come racconto nel libro, è decisamente particolare e quella persona mi disse che avrei dovuto scriverla. Quel terzo commensale era il mio attuale editore e, ammetto, aveva ragione lui e per fortuna mi convinse a prendere in mano la penna.
Be the first to comment on "Intervista a Andrea Polo, autore di Storie di padri storie di figli"