Abbiamo intervistato lo scrittore aretino Mauro Caneschi
Mauro Caneschi ha pubblicato diversi romanzi tra i quali ricordiamo Noi Nati Nei ’50 (Sillabe di Sale Editore), Un’App Di Nome Lucia (Sillabe di Sale Editore) e La Chimera di Vasari (Arkadia , 2020).
Da poco, sempre per Arcadia, è uscito il suo ultimo romanzo Le Figlie Dell’Uomo, secondo classificato alla XXIV edizione Premio “Tagete”.
NovitàInLibreria.it lo ha intervistato.
Come è nata l’idea che ti ha portato a scrivere Le Figlie Dell’Uomo?
Da un vecchio articolo nel quale si narrava come un team di scienziati cinesi fosse riuscito a ottenere un topo da due madri.
Come hai costruito la trama? Ti sei basato su esperienze personali?
Essendo un romanzo distopico-avventuroso, di me c’è ben poco; ho costruito i personaggi, li ho messi in situazioni problematiche e li ho seguiti nel loro percorso, cercando di interpretare le loro possibili risposte.
Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?
Al momento ottimo. Non ho avuto critiche negative da chiunque dei miei lettori sia amici che sconosciuti, anzi ho stretto nuove amicizie proprio con alcuni lettori!
Quando e perché hai deciso di diventare uno scrittore?
Ho scritto, fin dai tempi del liceo, articoli per diversi giornali e riviste poi dal 2015 ho deciso di scrivere romanzi e di pubblicarli.
Quali sono i tuoi modelli letterari? A quali libri o scrittori/scrittrici senti di poterti ispirare?
Domanda difficile… Ho tanto letto che praticamente sono stato influenzato da tutte le mie letture: prediligo autori che non si perdono in divagazioni da trenta pagine l’una, amo la scrittura veloce, intrigante, enigmatica di Brown e mi ispiro spesso a quel tipo di racconti.
E’ facile conciliare l’attività di scrittore con la vita di tutti i giorni?
No: se vivessi in un eremo potrei produrre molto più velocemente e con meno fatica. Ma bisogna pur sempre campare!
Che tipo di lettore sei?
Onnivoro, con particolare predilezione per la Storia, la scienza, l’avventura.
Come sei arrivato alla pubblicazione del tuo libro?
Ho conosciuto Arkadia al Salone del Libro di Torino e da lì è nato il sodalizio che ha portato alla pubblicazione di questo e del precedente romanzo.
Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?
Pubblicare per una piccola casa editrice ha i suoi vantaggi: il rapporto tra autore, editor e editore è più stretto ma bisogna contribuire alla promozione del romanzo tramite l’ufficio stampa, pubblicando recensioni sulle riviste specializzate e i giornali, oppure on interventi in radio e tv; in proprio si devono sfruttare i contatti che offre la rete e sono molto importanti.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
A breve pubblicherò un nuovo romanzo e sono già al lavoro sul successivo. Le idee ci sono, a volte manca il tempo!
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