Abbiamo Intervistato la poetessa Alessandra Maltoni, in occasione della sua ultima pubblicazione Spazi Di Parole

Alessandra Maltoni è la poetessa autrice di  Spazi Di Parole: il potente viaggio poetico attraverso i tempi del COVID-19  (AltroMondo Editore, 2024) un’antologia nella quale l’autrice legge con sguardo penetrante e originale, le fasi più incisive dell’emergenza sanitaria legando sapientemente osservazioni della vita quotidiana e riflessioni personali.

Nella sua carriera ha pubblicato  Tracce di Riflessione Poetica, silloge  finalista al Premio Internazionale “Trofeo Penna d’Autore 2004” di Torino,  Domande Tra Il Porto E Il Mare (L’autore Libri Firenze, 2010), antoogia vincitrice del premio il Delfino,  Da Ravenna Racconti Tra I Numeri (Ibiskos Risolo, 2007) ed è regolare collaboratrice della rivista Il Convivio. I suoi versi sono stati tradotti in spagnolo e in inglese, premiati in molti concorsi ufficiali e pubblicati a più riprese da Helicon, Modenit, Nuovi Poeti.

L’abbiamo intervistata.

Come è nata l’idea che ha dato vita a Spazi Di Parole?

Durante la chiusura in casa al tempo del Covid ho trasformato la noia in creatività, perché penso che la vita debba avere  un senso, sempre, se si vuole che sia felice.

Quanto c’è di te e delle tue esperienze personali nei personaggi e nelle vicende dei tuoi libri?

C’è quello che osservo, che vivo indirettamente o direttamente, le mie emozioni, i personaggi veri e le maschere pirandelliane che incontro nel cammino dei miei giorni.

Qual è il tuo rapporto con i tuoi lettori?

Di apertura, piena disponibilità, su appuntamento li ricevo nel mio studio per firmacopie e due chiacchiere. Per i primi  seicento lettori che mi verranno a trovare per firmare  Spazi Di Parole, ho fatto stampare un segnalibro in omaggio con i colori della copertina.             

Quando e perché hai deciso di diventare una scrittrice?

Non ho deciso, ho iniziato a scrivere in un momento di cambiamento della mia vita, scrivendo ho eluso la sofferenza, ho trovato un’attività divertente che mi permette di confrontarmi con altre persone, così  ho continuato ed è diventato quasi un lavoro.

Cos’è la scrittura, per te?

 Per me scrivere è vivere, esistere, lasciando un segno delle mie emozioni anche quando non ci sarò più.

Che tipo di scrittrice pensi di essere?

Leggo abbastanza, rifletto, poi creo il mio stile, mi ispiro con quello che sento, a volte descrivo quello che vedo, vivo il mio tempo, sono un’autrice contemporanea

Quali sono i tuoi modelli letterari?

I miei modelli sono i racconti brevi, la poesia in versi liberi come li troviamo nella produzione della Emily Dickinson, la semplicità della poetessa polacca Szymborska, mi ha colpito la sensibilità di Alda Merini, la tenacia di Grazia Deledda. Neruda mi ha ispirato nella osservazione delle vere emozioni, percepire emozioni è una grande ricchezza.

E’ facile conciliare l’attività di scrittrice con la vita di tutti i giorni?

No, perché devi ritagliarti il tempo di pensare e mettere nero su bianco e non è semplice quando conduci una attività che necessita di altrettanto tempo, senza dimenticare la vita privata: è difficile concentrarsi sulla penna nella vita quotidiana.

Come sei arrivata alla pubblicazione del tuo libro?

Dal 2020 pubblico con editori diversi partecipando a concorsi,  per Spazi Di Parole ho scoperto  Altromondo editore leggendo la sua pubblicità, mi interessava che avesse un ufficio stampa che promuovesse i testi e ho partecipato alla selezione mensile.

Come valuti l’influenza e l’importanza delle reti sociali e della tecnologia per uno scrittore indipendente o comunque che pubblica al di fuori dei colossi dell’editoria?

Fondamentale, le reti sociali sono seguite dai lettori.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

E’ in uscita un mio saggio sul territorio di Montegelli editore Book Sprint.