Francesca Ceccherini torna in libreria con Ho Incontrato L’Amore Vero (Porto Seguro, 2022) e la nostra redazione ha colto l’occasione per fare ancora due chiacchiere con lei.
Perché dare un seguito alle vicende di Sofia e Giovanni?
In Non Voglio Morire (Porto Seguro 2021), ho creato di proposito due personaggi, che sapevo avrei riproposto nelle edizioni successive, definendoli scherzosamente: “Le avventure di Sofia e Giovanni”; per scrivere il primo e il seguito ho attinto al mio bagaglio di conoscenza ed esperienza, che rappresenta per me un’ottima fonte di ispirazione per tutti i libri che ho intenzione di scrivere, una perfetta osmosi tra fantasia e realtà secondo l’ispirazione del momento, coniugando psicologia e fantasia, continuando ad aiutare le persone fornendo loro consigli e riflessioni terapeutiche.
Che cosa rende diverso il nuovo libro dal precedente?
Non Voglio Morire era prevalentemente autobiografico, come se con quell’opera volessi lasciare al “mondo” una mia testimonianza personale, mentre l’elemento autobiografico è molto meno presente in Ho Incontrato L’Amore Vero.
Com’è cambiato, negli anni, il rapporto con la scrittura?
Malgrado i miei settantasette anni sono ancora un’esordiente e Ho Incontrato L’Amore Vero è appena il mio secondo libro: ho scritto entrambi in meno di un anno, dunque la variabile del cambiamento è prevedibilmente limitata.
E quello con i lettori? Come sono cambiati i lettori, negli anni, secondo la tua esperienza?
Oggi ci sono diverse tipologie di lettori: in passato, solo una ristretta fascia di lettori, non più giovani, facevano letture di alto livello, oggi anche i giovani fanno ricerca e leggono con maggiore curiosità e interesse, anche se temo che sia sempre una minoranza che ricorre ad una lettura costante e duratura.
Da psicologa, ritieni che gli anni difficili che stiamo vivendo abbiano influito sui gusti e la sensibilità dei lettori?
Non potrebbe essere altrimenti: penso che gusti e sensibilità di scrittori e lettori siano espressioni dello stato di benessere o malessere di una società.
Ritieni che la narrativa contemporanea possa soddisfare le esigenze dei lettori o trovi che manchi qualcosa all’offerta odierna?
Penso che la narrativa contemporanea abbia un’ottima e vasta offerta, in base alle esigenze e preferenze di ciascun lettore.
Quando mi interrogo “se manca qualcosa all’offerta odierna”, secondo un mio particolare desiderio ed esigenza, vorrei che ci fossero più romanzi a “lieto fine”: nel mondo c’è fin troppa negatività e sofferenza e sarebbe bello poter attingere ad una letteratura fantastica a “lieto fine”, per offrire al lettore serenità e speranza di poter vivere in un mondo migliore.
Vuoi parlarci della tua esperienza di pubblicazione con l’editore Porto Seguro?
In passato, alcuni scrittori hanno cercato a lungo anni un editore disposto ad ascoltarli e prendere in considerazione le loro opere, con un dispendio di inutile stress e sofferenza: personalmente, per veder realizzato il mio sogno con Porto Seguro mi sono bastati una telefonata e un incontro, non ho speso nulla per la pubblicazione dei miei libri e mi è stato solo chiesto di acquistarne una piccola quantità, che per me non rappresentava un problema, in quanto ne ho acquistati molti di più per regalarli ai molti amici.
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